Ha ragione chi sostiene che la morte di Norman Zarcone non è un suicidio ma un omicidio, che pesa come un macigno sulle coscienze di quella politica arida, attenta solo a se stessa e non al futuro dei giovani”. Lo dice Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, l’organizzazione giovanile del Pdci, commentando il suicidio del dottorando di Palermo Norman Zarcone. “Noi sappiamo – continua – chi sta ammazzando i sogni di intere generazioni: gli impavidi vestiti da politici, le svariate cricche che governano il nostro Paese, i burattinai vestiti da Cesare e tutti quelli che fingono di volere il nuovo affinché nulla cambi”. “La situazione che stava vivendo Norman – aggiunge – è quella che attraversa la maggioranza dei dottorandi italiani: le punte di eccellenza delle nostre università hanno visto progressivamente cancellato il diritto a un futuro decente. Il ministro Gelmini ed il governo Berlusconi, che hanno enormi responsabilità di questa situazione, tra tagli e privatizzazioni, si chiedano se l’Italia che abbandona al loro destino le sue menti migliori è oggi un Paese civile”.
Mi chiedo come possiamo assistere passivamente a cose come questa. Non voglio mitizzare un suicidio, non l’ho mai ritenuto un atto eroico ma di disperazione; ma è questo che non tollero, che si portino giovani alla disperazione, che si rendano i giovani sempre più fragili, che gli si tolga la speranza in un futuro nel quale vedere il tentativo di realizzare i propri progetti. Vediamo fuggire i nostri giovani da questo Paese e vogliamo ancora illuderci che non sia colpa nostra? Di noi “vecchi” che diciamo che la colpa è sempre degli altri che non ci capiscono, di questi giovani che hanno perso interessi, che non hanno ideali, che non fanno politica. Ma ci siamo guardati intorno usando i loro occhi? Cosa vediamo? Disoccupazione, malasanità, malaffare, corruzione e poi un numero vergognoso di raccomandati, mignotte e prostituti ….. E’ il mondo che abbiamo costruito noi “vecchi” e che per fortuna a molti di loro di non piace, Piace invece a quelli della Destra conservatrice, a quelli della Sinistra riformista, a quelli del Nord “padanizzato”, a quelli del Sud “malaaffaristico” .
Allora cari giovani avete solo da scegliere tra fuggire da questo Paese di vecchi o combattere contro di loro per fare emergere le vostre energie e le vostre idee; sono convinto che tra noi “vecchi idealisti” riuscirete a trovarne tanti che la pensavano come loro ed ora vi saranno di sostegno. Comunque sia NON SUICIDATETEVI, ma fate sentire sempre più forte la vostra voce.
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